Cinquant'anni di incontri

2003 / 2004Anni particolari In 15 mesi l’azienda perde i fondatori ma soprattutto io i miei genitori. In questo racconto non li ho nominati tantissimo ma sono stati sempre il mio riferimento. Il mio papà in alcuni mo- menti con uno sguardo mi comunicava approvazione o dubbio rispetto ad un progetto ma lasciava a me il com- pito di chidergli un parere. Mi irritava la sua valutazio- ne immediata delle cose, quasi pregiudizievole, ma nella maggior parte dei casi era corretta. Esperienza? Mia mamma rappresentava proprio l’azienda, non solo per il nome, ma per la visione globale della gestione e dei rapporti. La sua capacità di dialogo con clienti, fornitori, collaboratori, istituti bancari insomma con tutte le persone che incrociava riusciva ad instaurare una relazione parti- colare. La loro impronta è stata fondamentale per l’azienda, sicura- mente per il modo di lavorare e la correttezza nei confronti di clienti e fornitori che gli è stata riconosciuta con vari at- testati di stima da parte tutti, ma soprattutto in alcuni col- laboratori che ancora oggi sono in azienda. Il ricordo e l’af- fetto nei confronti del signor Valerio e della signora Irma, come li chiamavano tutti, lo noti oggi negli occhi lucidi di chi trova in archivio un appunto scritto in bella calligrafia da mia mamma oppure in produzione, installando macchine digitali di ultima generazione qualcun altro dice “se ci fos- se stato qui il Sig. Valerio chissà che cosa avrebbe detto?” In effetti il mio babbo solo qualche mese prima di lasciarci parlava di questo o quell’investimento da fare per rimanere in maniera adeguata sul mercato. Mi ha insegnato a tenere lo sguardo sempre alto.

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