Cinquant'anni di incontri

Dicevo prima della speranza, che tiene anche nella fatica. C’è una parola che – a mio avviso – esprime bene questa dinamica, provvidenza. Nel leggere di questo termine nel dizionario scopriamo diverse accezioni, tutte interessanti per il nostro discorso. 1. ant. L’essere provvidente, il saper prevedere e prov- vedere, con saggezza e avvedutezza, alle proprie e alle altrui necessità: però n’è data la provedenza che riguarda oltre, a quello che può avvenire (Dante); la semplicità di messer Nicia mi fa sperare, la providenzia e durezza di Lu- crezia mi fa temere (Machiavelli). 2. Nel linguaggio filos. e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendo- no i singoli e possono restare incomprensibili alla ragione umana: le vie della p.; i doni della p.; sperare nella p.; ecco un filo, pensava, un filo che la provvidenza mi mette nel- le mani (Manzoni); la divina P., o assol. la Provvidenza, nell’uso cristiano, Dio: pregare, ringraziare la Provviden- za. 3. fig. a. Avvenimento fortunato e imprevisto o forte- mente desiderato che inaspettatamente risolve situazioni difficili, problematiche, pericolose: è stata una p. che tu sia venuto in mio aiuto; aver trovato un lavoro è per lui una vera p.; quelle giornate di pioggia dopo tanta siccità sono state una vera p. per la campagna. b. non com. Per- sona generosa, caritatevole, che aiuta e soccorre: quella donna è una p. per tutti. (http://www.treccani.it/vocabolario/provvidenza) Nel concetto di provvidenza c’è dunque un’idea di sag- gezza, che consente di fronteggiare al meglio le difficol- tà, nonché l’attesa di un colpo di fortuna che ci permetta di uscire da situazioni o momenti difficili. La Provvidenza poi, quella con la “P” maiuscola, ci parla di una direzione, una buona direzione del Cosmo e della nostra vita, una buona direzione che ci fa ben sperare che tutto vada per il meglio. Non senza fatica s’intende. Una volta quando il termine “provvidenza” era più comune, si usava per indicare questa fatica la parola “tribolazioni”. Era la certezza verso questa provvidenza che consentiva di non perdersi d’animo nelle tribolazioni, come ben ci rappresenta la lombarda Lucia Mondella ne “I promessi sposi”. Proprio nel testo manzoniano ritroviamo quella dinamica generativa che riunisce la famiglia e il lavoro, quando – al termine del romanzo – Renzo, finalmente riunito a Lucia, mette in piedi, col parente Bortolo, la sua impresa.

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